Armenia

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Scritto da Roby

4 Aprile 2017

Se ripenso al mio viaggio in Armenia mi vengono i brividi ogni volta.. mi ha preso il cuore quel paese, sempre mi aveva incuriosito e finalmente mi sono deciso a visitarlo.

Ma da allora non posso più dimenticare tutto quello che mi ha trasmesso, per prima cosa gli occhi ed i sorrisi delle persone, la loro curiosità che era pari alla mia e si capiva e si faceva a gara a chiedere più cose uno dell’altro… l’ospitalità (quanto mangiano e bevono…) la dignità, la fierezza di un popolo straordinariamente consapevole di essere tra le culle mondiali della civiltà.

Chiese e monasteri bellissimi, monasteri e chiese in rovina, croci, monumenti, lettere numeri, una lingua e una scrittura affascinante… un lago di montagna color azzurro ghiaccio che toglie il fiato alla vista, delle stradine e dei passi che sembrano impercorribili.

E poi un eroe, un simbolo… il nonno, il padre di tutti gli armeni, quel monte Ararat maestoso, innevato, onnipresente, anche davanti ad un fuoco, gustandolo con del cioccolato come brandy.

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